La tiroidite subacuta, conosciuta anche con il nome di tiroidite di De Quervain, è una patologia che consiste nell’infiammazione temporanea della ghiandola tiroidea. Essa è caratterizzata da dolore al collo e alterazioni nella produzione di ormoni tiroidei.
Sebbene si tratti di una condizione piuttosto rara, la tiroidite subacuta rappresenta comunque una delle principali cause di dolore tiroideo acuto per le ghiandole endocrine. Essa colpisce prevalentemente donne tra i 30 e i 50 anni, con un rapporto donna-uomo di circa 3-5:1. Di conseguenza, parliamo di una patologia che vanta una maggiore incidenza nel sesso femminile.
Fattori di rischio e cause
Al momento, le cause precise che portano alla tiroidite subacuta non sono state completamente comprese. Sono stati però identificati diversi fattori di rischio, così come alcune cause, tra cui:
- Infezioni virali: la tiroide subacuta spesso è preceduta da un’infezione delle vie respiratorie superiori. Il virus dell’influenza può essere facilmente associato alla condizione, così come anche l’adenovirus, il virus della parotite e il coxsackievirus.
- Predisposizione genetica: alcune persone possono avere una particolare suscettibilità genetica rispetto allo sviluppo di tale infiammazione.
- Fattori immunologici: una risposta immunitaria anomala può contribuire a un’infiammazione della tiroide.
Come si fa la diagnosi
La diagnosi della tiroidite subacuta da parte dell’endocrinologo si basa sull’analisi riguardo a una combinazione di vari fattori. In primis, abbiamo i sintomi clinici, che possono essere:
- Febbre e malessere generale
- Dolore al collo che può irradiarsi fino alla mandibola o all’orecchio
- Sintomi di ipertiroidismo transitorio, come tachicardia e nervosismo
Una volta appurati tali sintomi, si possono scegliere due strade efficaci per ottenere una diagnosi. La prima porta agli esami di laboratorio, i quali possono portare a risultati quali:
- Livelli elevati di FT3 e FT4 (ormoni tiroidei) nelle fasi iniziali
- TSH ridotto durante la fase ipertiroidea
- Aumento dei marcatori di infiammazione, quali la Velocità di Sedimentazione degli Eritrociti (VES) e la Proteina C-Reattiva (PCR)
- L’endocrinologo potrà richiedere una Ecografia tiroidea, per andare a mostrare aree di ipoecogenicità o un aumento del volume tiroideo. In alcuni casi potrà essere necessaria una Scintigrafia tiroidea: per evidenziare una ridotta captazione di iodio radioattivo
Cenni di trattamento
Il trattamento per la tiroidite subacuta mira soprattutto ad alleviare i sintomi e a gestire l’infiammazione. Per combattere questa patologia possono essere utilizzati:
- Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS): per ridurre il dolore e l’infiammazione
- Corticosteroidi: controllano l’infiammazione della tiroide e vanno utilizzati tramite dosi gradualmente ridotte nel tempo
- Beta-bloccanti: al fine di controllare i sintomi dell’ipertiroidismo, come per esempio tachicardia e tremori.
Oltre a ciò, ovviamente bisogna impostare anche una fase di monitoraggio, controllando in maniera regolare la funzione tiroidea per andare a individuare eventuali transizioni verso l’ipotiroidismo.
Conclusioni e perché è importante fare prevenzione
Pur essendo una condizione autolimitante, la tiroidite subacuta può generare notevole disagio, a causa del dolore tipico di questa e non altre patologie tiroidee, oltre che alterazioni temporanee nella funzione tiroidea. A livello preventivo può essere difficoltoso individuare questa patologia ma ci sono alcuni aspetti sui è possibile lavorare, per esempio:
- Conoscenza dei sintomi: un’educazione sanitaria è fondamentale per rendersi conto di aver bisogno di una visita medica
- Gestione delle infezioni virali: praticare buona igiene personale e adottare uno stile di vita sano può ridurre il rischio di infezioni in grado di scatenare la tiroidite
Di conseguenza, una maggiore consapevolezza riguardo a questa patologia può consentire non solo di ottenere un trattamento efficace ma anche di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti. In caso di occorrenza della patologia, è bene affidarsi a un endocrinologo esperto per la gestione della patologia come il Dottor Marco Evangelista, poiché il decorso di esss deve essere strettamente ed attentamente monitorato, così come il dosaggio dei farmaci prescritti.