Gli ormoni e il peso corporeo: quali sono le correlazioni? Tutte le informazioni utili

peso corporeo

Nella regolazione del peso corporeo persiste l’influenza di un complesso sistema di segnali ormonali, i quali finiscono per condizionare o gestire l’appetito, il metabolismo e la distribuzione del grasso. Comprendere come gli ormoni interagiscono con il peso corporeo è fondamentale per affrontare, in maniera efficace, condizioni quali obesità e sovrappeso.

Epidemiologia dell’obesità e del sovrappeso

Per la salute pubblica globale, le sfide che riguardano queste due condizioni rappresentano qualcosa di molto significativo. Si tratta infatti di problemi piuttosto frequenti nella popolazione. In Italia, per esempio, nel biennio 2020 e 2021 il 43% della popolazione adulta si è trovata in eccesso ponderale, con il 33% di persone in sovrappeso e il 10% in condizione di obesità. 

Questo però non è soltanto un problema degli adulti. Di recente l’ISTAT ha infatti calcolato che più di 2 milioni di bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni sono in eccesso di peso, soprattutto i maschi (27,8%) più che le femmine (22,4%). La regione con una percentuale più alta di eccesso di peso tra giovani e giovanissimi è stata individuata nella Campania, con un 35,4%.

Fattori di rischio e cause

L’obesità è associata a numerose condizioni, tra cui:

  • Diabete di tipo 2: l’eccesso di grasso corporeo è infatti il fattore di rischio più significativo per lo sviluppo di questa forma di diabete
  • Malattie cardiovascolari: l’obesità aumenta il rischio di ipertensione, infarto e ictus
  • Apnea ostruttiva del sonno: l’eccesso di peso porta all’avvento di problemi respiratori durante il sonno, o a un loro peggioramento.

Una dieta poco equilibrata, la mancanza di attività fisica, l’eccessivo consumo di alcolici e fumo possono essere tutti fattori associati a un forte sovrappeso.

Gli ormoni chiave nella regolazione del peso corporeo

Diversi ormoni si occupano di svolgere ruoli cruciali nella fase di controllo del peso corporeo. Per esempio:

  • Leptina: prodotta dagli adipociti, segnala al cervello la quantità di grasso immagazzinato, modulando quindi l’appetito e il dispendio energetico.
  • Grelina: ribattezzato “ormone della fame”, stimola l’appetito e aumenta il desiderio di assunzione di cibo
  • Insulina: regola i livelli di glucosio nel sangue e influisce sul metabolismo dei grassi
  • Adiponectina: migliora la sensibilità all’insulina e palesa effetti antinfiammatori. 
  • Cortisolo: ovvero “l’ormone dello stress”, promuove l’accumulo di grasso, specie nella regione addominale.
  • Ormoni sessuali e loro proteine di trasporto: disfunzioni del testosterone, alti livelli di FSH o bassi livelli di progesterone, tutti presenti in piccole dosi anche nel sesso opposto, possono favorire accumuli di grasso e renderne difficile la loro eliminazione.

Il funzionamento non corretto di questi ormoni o uno sbilanciamento del loro equilibrio può portare a problematiche di eccesso di peso o difficoltà di calo ponderale.

Cenni di trattamento

La gestione dell’obesità e del sovrappeso richiede un approccio multidisciplinare. Ecco le strategie che si possono adottare:

  • Modifiche dello stile di vita: attuare una dieta equilibrata ed effettuare esercizio regolare può risultare un’arma vincente per la perdita del peso in eccesso
  • Terapia farmacologica: in Italia possono essere utilizzati alcuni farmaci per il trattamento dell’obesità, sotto stretto controllo medico.
  • Chirurgia bariatrica: i pazienti affetti da obesità grave che non hanno ottenuto significativi miglioramenti possono andare incontro a procedure più o meno invasive che possono produrre un calo di peso significativo.

Perché è importante fare prevenzione

Come per ogni patologia, anche in questo caso la prevenzione è oltremodo fondamentale al fine di contrastare l’aumento dell’obesità. Essa può avvenire attraverso un’educazione alimentare che promuova la consapevolezza sulle scelte del cibo sin dalla tenera età, così come tramite la promozione dell’attività fisica e la creazione di ambienti pubblici o strutture che possano incentivare l’esercizio fisico. Fondamentali anche le politiche sanitarie, che dovranno continuare ancor di più a dettare linee guida per la prevenzione e il contrasto di tali patologie nonché l’informazione di una corretta alimentazione nella popolazione, attraverso percorsi di educazione alimentare.


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