Iodio e selenio nelle patologie della tiroide

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La salute della ghiandola tiroidea è fondamentale per l’equilibrio di molte funzioni del nostro organismo, tra cui il metabolismo, la regolazione del peso e il benessere psicofisico generale. Due minerali spesso sottovalutati, ma di estrema importanza per il buon funzionamento della tiroide, sono lo iodio e il selenio. Lo iodio è essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei, mentre il selenio agisce come potente antiossidante, proteggendo la ghiandola da eventuali danni ossidativi e supportando l’attivazione degli ormoni. In questo articolo, esploreremo il ruolo di questi due minerali e come garantirne un apporto adeguato nella nostra alimentazione, sottolineando i loro benefici per una tiroide sana e ben funzionante.

Cos’è lo iodio: sintomi e conseguenze

Lo iodio è un minerale essenziale per il corpo umano, cruciale per la sintesi degli ormoni tiroidei, che regolano molteplici funzioni vitali come il metabolismo, la crescita e lo sviluppo. Essendo l’organismo incapace di produrre iodio, questo minerale deve essere assunto tramite la dieta, principalmente attraverso alimenti come pesce, crostacei, alghe marine, latticini e uova, oltre che dal sale iodato.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia un apporto giornaliero di iodio che varia a seconda dell’età e delle condizioni fisiologiche:

  • Neonati e bambini piccoli – 90 microgrammi al giorno;
  • Bambini dai 6 ai 12 anni – 120 microgrammi al giorno;
  • Adolescenti e adulti – 150 microgrammi al giorno;
  • Donne in gravidanza e allattamento – 250 microgrammi al giorno.

Queste quantità garantiscono il corretto funzionamento della tiroide e prevengono disfunzioni legate a una carenza di iodio.

La carenza di iodio è un problema diffuso, specialmente nelle aree in cui il suolo e l’acqua ne contengono poco. Quando i livelli di iodio sono insufficienti, la tiroide non riesce a produrre una quantità adeguata di ormoni tiroidei, con possibili sintomi come affaticamento, aumento di peso, pelle secca, sensibilità al freddo e nei casi più gravi, lo sviluppo di un gozzo (ingrossamento della ghiandola tiroidea). Nei bambini, una carenza significativa può compromettere la crescita e il corretto sviluppo cognitivo.

In caso di iodio-deficienza, l’organismo mette in atto meccanismi compensatori per ottimizzare l’assorbimento e l’utilizzo dello iodio disponibile. La tiroide può aumentare di dimensioni per catturare maggiori quantità di iodio dal sangue, portando alla formazione del gozzo. Inoltre, la tiroide tende a produrre principalmente T3 (triiodotironina), che richiede meno iodio rispetto alla T4 (tiroxina), e quindi utilizza in modo più efficiente le limitate riserve di iodio presenti.

Bisogna fare attenzione, però, a non esagerare nell’assunzione di iodio nella dieta. Eccessi di alimenti contenenti iodio, per lunghi periodi, possono portare a condizioni di ipertiroidismo. E’ inoltre sconsigliato assumere costantemente alimenti ricchi di iodio in pazienti che soffrono di ipertiroidismo, come nel Morbo di Basedow-Graves, Adenoma di Plummer o nella fase ipertiroidea della Tiroidite di Hashimoto.

Cos’è il selenio: carenza e supplementazione

Il selenio è un oligoelemento essenziale che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute del nostro organismo. È presente in piccole quantità nel corpo, ma è essenziale per numerosi processi biologici. In particolare per il funzionamento della ghiandola tiroidea e per le difese antiossidanti. Il selenio è infatti coinvolto nella produzione delle selenoproteine, tra cui la glutatione perossidasi, un potente enzima antiossidante che protegge le cellule dai danni ossidativi. 

Il selenio in natura è presente nel terreno; non potendoci alimentare di esso, si può però assumere mangiando alimenti che nascono o crescono sotto terra (patate, carote, sedano-rapa, funghi, alcuni frutti secchi, cereali integrali, prodotti ittici). I sintomi di carenza includono affaticamento, indebolimento del sistema immunitario, aumento della vulnerabilità allo stress ossidativo e infiammazione. Nei casi gravi, possono comparire disturbi tiroidei, poiché il selenio è essenziale per la conversione della tiroxina (T4) in triiodotironina (T3), l’ormone tiroideo attivo. La carenza di selenio può quindi contribuire a ipotiroidismo, specialmente nei soggetti già a rischio di problemi tiroidei. Il selenio facilita quindi la funzionalità regolare della tiroide.

La supplementazione di selenio può essere utile in specifiche condizioni, come:

  1. Disturbi tiroidei: nei soggetti con tiroidite di Hashimoto o altre disfunzioni tiroidee, la supplementazione di selenio può contribuire a ridurre l’infiammazione della ghiandola e migliorare la funzione tiroidea.
  2. Supporto antiossidante: il selenio rafforza il sistema antiossidante del corpo, per cui può essere utile nelle persone con carenze specifiche o in stati di stress ossidativo elevato.
  3. Sostegno al sistema Immunitario: poiché il selenio supporta le difese immunitarie, può aiutare a migliorare la risposta dell’organismo contro le infezioni.

Tuttavia, la supplementazione deve essere assunta con cautela, poiché un eccesso di selenio può risultare in tossicità prevalente gastrointestinale. È sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista per valutare la necessità di una supplementazione e stabilire il dosaggio corretto. L’endocrinologo, nel caso in cui lo ritenga opportuno, può prescrivere anche integratori di selenio.

Iodio e selenio: alleati della tiroide

Iodio e selenio, dunque, sono due alleati insostituibili per la salute della tiroide, lavorando in sinergia per garantire la produzione e l’attivazione degli ormoni tiroidei. Lo iodio è fondamentale per la sintesi degli ormoni, mentre il selenio protegge la tiroide dai danni ossidativi e favorisce la conversione dell’ormone tiroideo T4 nella sua forma attiva, T3. In situazioni di carenza iodica, il selenio assume un ruolo chiave nel determinare la gravità dell’ipotiroidismo, poiché una concomitante carenza di selenio può aggravare la formazione del gozzo e peggiorare l’insufficienza tiroidea. Garantire un apporto adeguato di entrambi questi minerali è quindi essenziale per prevenire problemi tiroidei e promuovere il benessere dell’organismo.


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